UN NUOVO YOGA MUSICALE

Stefano Palleni and Slamet Dwi Setiawan at RRI Malang

Recentemente sono stato invitato da Slamet Dwi Settyawan a Radio Republik Indonesia 2 per presentare un libro al quale sto lavorando da circa un anno di prossima pubblicazione desidero riportare un estratto della trasmissione che presenta brevemente l’opera i suoi contenuti e i suoi scopi.

Sono un ricercatore, psicologo, musicoterapeuta e compositore. Mi sono laureato in psicologia e musica moderna presso le università di Padova e Bologna. Recentemente ho diretto un programma di ricerca in musicoterapia in collaborazione con il Ministero della Ricerca indonesiano e l'Università di Malang. La ricerca si struttura attorno alle preferenze musicali espresse da un campione di studenti in relazione ad una serie di suoni comuni nel comune linguaggio musicale poi associati a concetti ed emozioni. Contemporaneamente ho lavorato ad un repertorio di musiche originali ispirate alla musica classica indiana e all'improvvisazione, producendo una serie di registrazioni che si possono ascoltare qui o su orchardofsounds.com
.


Da questa ricerca è poi scaturito molto altro materiale, tra questi un metodo originale per la pratica dell'improvvisazione, qualunque sia lo stile che si frequenta. Il metodo si articola su un concetto molto semplice: quello di sviluppare e mantenere la concentrazione e l'attenzione su un oggetto scelto. In questo caso della musica vogliamo praticare un aspetto peculiare, quale una melodia, una particolare movimento armonico o un ritmo, riducendoli ai minimi termini in modo da facilitarne lo studio. L'obiettivo finale è la costruzione di una solida base per un vocabolario sonoro personale che possieda originalità e bellezza e sia distinto da tutti gli altri. Un territorio sonoro in cui sentirsi a proprio agio perché se ne conoscono i termini e le combinazioni, in modo tale da poter eseguire in modo naturale e senza sforzo frasi dotate di freschezza e originalità così come avviene spontaneamente in una conversazione.

Col tempo si apprende come padroneggiare l'orecchio interno, che consiste nella capacità di sentire nella tua mente ciò che verrà suonato nell'immediato ed eseguirlo senza sforzo sullo strumento, riuscendo allo tempo stesso a ricomporre le strutture a piacere. Questo tipo di disciplina, a differenza di quelle fondate sulla didattica tradizionale e sull'imitazione di modelli, conduce gradualmente a sviluppare la creatività e una personalità artistica propria, allo stesso modo consolida una tecnica efficiente che consente sicurezza nei propri mezzi permettendoci di sentirci a nostro agio in tutte le occasioni, questo evitando rigidità o un sentimenti di inferiorità rispetto a modelli di riferimento. Quest'ultimo aspetto è molto importante, poiché l'accento è posto su una pratica naturale ed energizzante che evita la formazione di conflitti psicologici che vanno a inficiare il piacere della musica, che sia praticata da soli o insieme ad altri. A questo fine ho deciso di intitolare l'opera Music Yoga, per via delle somiglianze con molti dei metodi yoga tradizionali orientati a produrre un senso di rilassamento e quiete.

Per dare l’idea di come è organizzata la pratica prendiamo l’esempio di una sessione di studio che inizia con alcuni esercizi di base per rilassare il corpo. Vogliamo rimuovere ogni rigidità che possa ostacolarci nell’esecuzione osservando il ritmo del respiro e controllando le articolazioni, ricordando a noi stessi che ciò che vogliamo ottenere è un'esperienza piacevole che possa essere sostenuta agevolmente in base alle nostre attuali capacità per migliorarle ulteriormente in seguito. Passiamo quindi ad esplorare lo strumento attraverso il tatto per stabilire con esso un contatto e stabilire così con esso un rapporto di familiarità, cercando di rimanere concentrati sulle sensazioni che ne derivano. Possiamo farlo per cinque minuti al giorno per un certo periodo di tempo, questo ci aiuterà a non sentirci tesi quando ci avviciniamo all’esecuzione vera e propria.

Per mezzo dell'esercizio del pacing possiamo costruire un vocabolario di semplici frasi partendo da due note contigue estratte da una scala pertinente ad una particolare armonia. Quindi procederemo ad articolare combinazioni sempre più complesse. Così facendo risulterà evidente il rapporto tra i toni della scala e la fondamentale dell'armonia, rivelandone il carattere e il grado di contrasto armonico in rapporto al tonica al basso.

Questa esplorazione dell'attrazione gravitazionale che esiste tra i vari toni della scala e la tonica di una data armonia offre l'opportunità di acquisire familiarità con i colori dei gradi presenti in ogni qualità di scala; naturalmente questo carattere cambia radicalmente quando la tonica o l'accordo sottostante vengono sostituiti con altri. Quindi è opportuno imparare a distinguere ciascun sapore come fossero spezie, al fine di valutare correttamente come utilizzarli nella musica in ogni situazione.

Stefano Palleni talks about Music Yoga at Radio Republik Indonesia

Il libro presenta una serie di diagrammi in forma di mandala floreali: partendo dal centro troviamo il principio emanante che è la consapevolezza o l’attenzione, questa deve essere mantenuta vigile in ogni momento, tutti gli altri aspetti della musica hanno origine dalla stessa e sono esposti per facilitarne lo studio e l’osservazione. Sono previsti esercizi specifici per sviluppare ciascuno di essi: forma, sintassi, linguaggio, ritmo, colore, senso, solo per citarne alcuni.

Esercizi più particolari hanno lo scopo di potenziare il potere espressivo e dotare la musica di una qualità teatrale e onomatopeica, a sviluppare la capacità di trasmetterla attraverso lo strumento e integrarla nel proprio vocabolario. Questa capacità è molto utile a produrre varietà e perfezionare lo scopo finale di ogni artista, la capacità di raccontare una storia che suoni viva e presente all'orecchio dell'ascoltatore.

Source Link: https://www.rri.co.id/lain-lain/822242/stefano-palleni-kenalkan-music-yoga-belajar-musik-tanpa-beban

Stefano Palleni

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